Come praticante prima e come insegnante dopo. Mi sono resa conto sempre più di quanto la pratica yogica debba adattarsi alla persona e non il contrario.
Ho visto vanificare i benefici della pratica, per un seguire un dogma o stile predefinito che ben poco si allineava con l'ascolto profondo che questa pratica professa. La sue infinite qualità arrivano proprio nel riuscire a "stare" nell'asana (postura yoga) stabili e comodi, così da poter praticare la presenza mentale e l'ascolto profondo. Io stessa ho sperimentato i benefici che lo Yoga può dare al mondo: a livello posturale, di calma e pace interiore, di strumento antico per la conoscenza di Sè e di guarigione dal trauma. Nasce così un metodo, antichissimo, fatto su misura di persona. Rivolto alle esigenze di ognuno, così che possa davvero essere di beneficio.
Asana - pranayama - presenza mentale
lo studio classico della pratica yogasana
pratica lenta e meditativa che lavora sui meridiani di Medicina Tradizionale Cinese
Lo studio della pratica yoga, che si modella e adatta al singolo, da fare in gruppo.
Con l'assistenza dell'insegnante.
Che segue gli insegnamenti dati da B.K.S. Iyengar
La Depressione è un disturbo complesso che richiede un approccio terapeutico multifattoriale. Diversi studi hanno esplorato l’efficacia dello yoga come intervento complementare a supporto della terapia farmacologica e psicologica.
Una meta-analisi pubblicata su “BMC Psychiatry” ha raccolto dati da più di 20 studi clinici, dimostrando che la pratica dello yoga può portare a miglioramenti significativi nei sintomi depressivi, specialmente in individui con depressione lieve o moderata. Una ricerca condotta dall’Università di Harvard ha inoltre dimostrato che le tecniche di respirazione e di meditazione utilizzate nello yoga Hatha possono contribuire a ridurre la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, migliorando così l’umore e riducendo la sensazione di affaticamento tipica della depressione. Gli autori della ricerca sottolineano, però, che lo yoga non deve essere visto come una cura miracolosa, ma piuttosto come una parte di un piano di trattamento più ampio che include il supporto medico e psicoterapeutico.
Stati di Ansia - Uno studio pubblicato su “Frontiers in Psychiatry” ha esaminato gli effetti della respirazione yogica, su pazienti con disturbo d’ansia, evidenziando una significativa riduzione dei livelli di ansia dopo otto settimane di pratica regolare. Gli autori hanno attribuito questi effetti all’influenza che le tecniche di respirazione e meditazione hanno sul sistema nervoso parasimpatico, che gioca un ruolo chiave nella risposta di rilassamento del corpo.
I risultati hanno indicato che lo yoga non solo riduce i livelli di ansia e stress, ma migliora anche la consapevolezza corporea e la qualità della vita complessiva, rendendolo uno strumento utile sia nella prevenzione che nel trattamento dell’ansia cronica (Hankey & Shetkar, 2016).
Disturbo post traumatico da stress - Il trauma complesso è associato a ferite presenti nel corpo e nella mente, e altera in maniera marcata la qualità della vita. Lo Yoga, che agisce sul corpo e sulla mente, si è rivelato particolarmente utile per trattare alcuni sintomi post-traumatici mediante il lavoro puramente corporeo: attraverso esercizi di respirazione, specifiche posizioni e forme, meditazioni e Mindfulness (Emmons et al., 2021). Lo Yoga rappresenta un valido intervento da integrare con le altre tecniche di psicoterapia, in quanto consente di arrivare dove si fermano le parole e facilita la stabilizzazione dei sintomi. Praticare Yoga, infatti, aiuta i sopravvissuti a tollerare le esperienze fisiche ed emotive soverchianti, ad aumentare la consapevolezza quando insorgono i sintomi dissociativi e a ripristinare senso di sicurezza quando si scatenano la paura e il senso d’impotenza.
Lo Yoga si è mostrato efficace nella stabilizzazione, perché consente di fornire numerose risorse in grado si ridurre l’intensità dei sintomi presentati, e produce miglioramenti in misure legate all’accettazione di sé. Inoltre, praticare Yoga consente lo sviluppo di maggiore equanimità, consapevolezza e interconnessione con gli altri (riducendo l’isolamento). Dalla meta-analisi di Gaffney e collaboratori (2023)
Lo yoga posturale è una pratica che combina elementi di Hatha Yoga con tecniche di riallineamento del corpo per migliorare la postura e alleviare dolori muscolari e articolari. Si concentra sul rafforzamento e l'allungamento dei muscoli, sulla consapevolezza del corpo e sulla respirazione profonda per correggere squilibri e migliorare la posizione naturale del corpo. Lo yoga posturale ha, però, il principale obiettivo di correggere i problemi e gli squilibri posturali; possiamo considerarlo una sorta di derivazione occidentale della pratica originaria, visto che si concentra proprio su quelle posizioni che sfruttano i riflessi neuro muscolari per ripristinare la condizione di equilibrio; in questo modo è possibile combattere un torcicollo, risolvere un mal di schiena, lenire il dolore cervicale e, più in generale, acquisire una condizione armonia e di benessere. Ovviamente anche lo yoga posturale, sebbene abbia una vocazione più fisica, mantiene anche la componente spirituale; non mancano infatti gli asana dedicati al rilassamento e alla concentrazione e gli esercizi di respirazione.
Da aggiungere, per concludere, che lo yoga posturale si rivela perfetto anche quando si deve recuperare la condizione fisica dopo un incidente o un’operazione; possiamo quindi considerarlo una forma base dello yoga terapeutico, nel metodo utilizzato dalla Dott.ssa Irene Turini, si aggiunge esercizi di mobilità e rafforzamento muscolare derivano dalle più moderne pratiche di kinstrech, per riequilibrare le partì in carenza e mantenere il benessere in generale. Ogni percorso è fatto su misura in base alla persona.
Le persone affette da fibromialgia presentano spesso tensione e dolore cronico a livello articolare, e della schiena superiore, spalle e cervicale. Molte posizioni e sequenze nello yoga aiutano a sciogliere proprio le tensioni in queste aree; per chi ha difficoltà nel movimento; lo yoga offre molti strumenti per avere ampi risultati di miglioramento della qualità di vita.
La fibromialgia è una sindrome che colpisce il 2% della popolazione generale (Font Gayà et al., 2020), con prevalenza tra la popolazione femminile, e ha un forte impatto sulla qualità della vita. Le cause restano ignote, ma si iniziano a scoprire gradualmente i meccanismi coinvolti. Ci sono fattori di rischio genetici che rendono più probabile lo sviluppo di un disturbo da dolore cronico come la fibromialgia. La genetica non è però una certezza, in quanto una persona che nasce con una predisposizione non svilupperà i sintomi senza un fattore di “attivazione” come la presenza di artrosi, un trauma, o un forte stress. Inoltre, nonostante il sintomo principale della fibromialgia sia proprio il dolore, anche la stanchezza cronica, il sonno disturbato, la depressione e l’ansia hanno un forte impatto sulla qualità di vita dell’individuo.
i dati: -42% il dolore fisico -25% affaticamento, -23,6% stress*
Lo yoga può avere un ruolo essenziale nella gestione e terapia della fibromialgia, in quanto è particolarmente efficace nel portare il sistema nervoso dalla risposta di stress a quella di rilassamento. È quindi essenziale per quelle persone il cui sistema nervoso è in condizioni di sensibilità elevata e in stato di allerta. Chi soffre di dolore cronico spesso, per proteggersi, respira inconsapevolmente in maniera superficiale e con respiri corti. Questo a sua volta può contribuire a mantenere corpo e sistema nervoso nella modalità di attacco-fuga, provocando il rilascio degli ormoni dello stress. La respirazione lenta e profonda contrasta lo stress stimolando l’attività del nervo vago, il quale collabora nel sistema parasimpatico a stimolare lo stato di riposo. Una respirazione corretta è, infatti, essenziale per gli individui affetti da fibromialgia in quanto è un’attività che abbassa al minimo i rischi di provocare le risposte dolorifiche, ma allo stesso tempo si ottimizza la possibilità di riportare in equilibrio il sistema nervoso.
La ricerca, seppur nuova e ancora limitata, ha finora dimostrato risultati positivi riguardo all’efficacia dello yoga nel trattamento della fibromialgia.
In uno degli studi più recenti, risalente al 2020 e pubblicato nel Journal of Clinical Medicine, è stato concluso che lo yoga, uniti alle cure tradizionali (intese come terapie farmacologiche), si dimostrano più efficaci rispetto all’utilizzo esclusivo delle cure tradizionali. Nel corso di 12 settimane, l’applicazione di una terapia multi-disciplinare (con yoga, presenza mentale, immersioni in natura, terapia farmacologica e terapia psicologica a supporto), ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi in tutte le aree di studio. Sono emersi miglioramenti importanti nelle capacità funzionali dei partecipanti, nella presenza di sintomi ansiosi e depressivi, nell’affaticamento e nella percezione del dolore (Serrat et al., 2020). Questo evidenzia l’importanza di non limitarsi a terapie prettamente farmacologiche, e di aggiungere la pratica yogica, come terapia complementare nel proprio percorso di cura.
Lo yoga porta effetti energizzanti al corpo e alla mente, in maniera simile all’esercizio aerobico, ma con metodi più accessibili per chi soffre di dolore cronico. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui lo yoga migliora l’affaticamento associato alla fibromialgia.
Lo yoga provoca la “risposta di rilassamento”, che è parte dell’attività del sistema nervoso autonomo e include una serie di cambiamenti fra cui l’aumento del volume respiratorio e un abbassamento della frequenza cardiaca. Essendo una disfunzione del sistema nervoso autonomo coinvolta nella genesi dei sintomi della fibromialgia, è stato postulato che le tecniche calmanti a livello psico-fisiologico possono alleviare i sintomi della fibromialgia come il dolore e lo stress emotivo.
La fibromialgia influisce su ogni individuo in modo unico, e lo yoga dovrebbe adattarsi infatti ai bisogni di ognuno. Può essere più indicato iniziare con respirazione e consapevolezza per alcuni, mentre per altri potrebbe essere di beneficio partire subito con movimento e allungamento. La certezza è che occorre introdurre una forma di yoga nel proprio percorso anche psicoterapeutico di cura della fibromialgia.
*USAcDepartment of Medicine, Division of Arthritis & Rheumatic Diseases, Oregon Health & Science University, Portland, Oregon, USA.
Per portare aiuto serio e reale, alla la pratica è diversificata in base alla esigenze del singolo. IL corso di gruppo generale non è adatto a risolvere problematiche specifiche. La filosofia è quello di rendere la pratica democratica ed accessibile a tutti. Per questo i percorsi di yoga, sono cuciti su misura alla persona. Questo metodo di insegnamento, deriva da una modalità antica di trasmettere lo yoga, diventata poi famosa a Mysore, in India. Non si perde l'aspetto filosofico e devozionale, che rimane (per chi vuole) sempre presente negli incontri dedicati di meditazione e lettura dei testi, oltreché ogni vota che il praticante si pone sul tappetino con ascolto sincero e personale.
Individuali: gli incontri individuali portano il maggior risultato. Sono rivolti a creare una pratica che è prettamente personale e sono arricchiti dalla presenza e da alcuni parti parlate o di meditazione. Quindi negli incontri individuali si ha il massimo beneficio, perché viene mixato, il colloquio di counseling, la meditazione e la pratica yogica. Oltre che la presenza costante della Dott.ssa Irene Turini.
Yoga terapeutico di gruppo: A questa classe si accede dopo un incontro individuale, nel quale viene creata una scheda di pratica cucita in base alla esigenze della persona. I gruppi di lavoro sono di poche persone (max 6 persone), così che ci sia la presenza e assistenza costante dell'insegnante.
Insegnamento yoga (non terapeutico): ci sono delle classi guidate, create per i principianti o per quelle persone alle quali, può riuscire difficile il metodo mysore. Si consiglia dopo qualche tempo; di provare la pratica mysore; per sentire e godere appieno i benefici psico-fisici e devozionali, che lo yoga può realmente dare a se stessi. Ogni praticante ha la sua pratica da eseguire con assistenza dell'insegnante.